Finalità e struttura
SPERANZA DEL SUD PER IL PAESE
Il Progetto Policoro è il sogno di don Mario Operti per i giovani disoccupati del Sud. Questo sogno è diventato realtà, germogliando come speranza nei cuori di tanti giovani del Paese.
In questi anni, la Chiesa continua a dare ai giovani la stessa risposta data da Pietro allo storpio seduto alla Porta Bella del Tempio di Gerusalemme: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!» (At 3,6). La Chiesa dona il Vangelo che è Gesù e, sull’esempio del suo Signore, il Buon samaritano della storia, si prende a cuore queste forme, nuove e antiche, di povertà e inventa nuove forme di solidarietà e di condivisione nella certezza che «è l’ora di una nuova fantasia della carità» (Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 62).
Nella convinzione di «stare dentro la storia con amore» (Con il dono della carità dentro la storia, 6), subito dopo il Convegno ecclesiale nazionale di Palermo, l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, il Servizio Nazionale di pastorale giovanile e la Caritas Italiana si incontrano a Policoro (MT) il 14 dicembre del 1995 con i rappresentanti diocesani di Calabria, Basilicata e Puglia per riflettere sulla disoccupazione giovanile nella sicura speranza che «Il Paese non crescerà se non insieme» (La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, 8). Nasce così il Progetto Policoro, iniziativa ecclesiale fondata sulla presenza ai vari livelli dei tre uffici promotori, che assieme alle associazioni e con l’apporto competente degli animatori di comunità agiscono in sinergia per evangelizzare, educare, esprimere gesti concreti (idee imprenditoriali e reciprocità). (di Don Angelo Casile) ... "continua"
Altri documenti del progetto Policoro nel sito nazionale >>
IL PROGETTO POLICORO NELLA DIOCESI DI PALERMO
Il Lavoro che non c’è
La miseria non significa necessariamente essere alla fame: la degradazione di non trovare lavoro, avendone le attitudini e la volontà, mortifica e inasprisce anche chi abbia materiali possibilità di sostentamento. (Federico Caffè)
La difficoltà oggettiva e soggettiva – a trovare un lavoro “degno” è, sempre di più per molte persone soprattutto giovani, uno degli impedimenti alla piena realizzazione della persona umana che trova la sua più alta dignità nell’esser stato creato da Dio a sua immagine e somiglianza.
Appartiene alla responsabilità di ogni cristiano e della comunità ecclesiale investire i talenti, gratuitamente dati dal Padre, perché quello che è un diritto della persona umana, creatura di Dio, possa realizzarsi.
L’impegno deve essere ancor più pressante nella attuale congiuntura che vede aggravarsi la situazione occupazionale con la perdita di posti di lavoro per chiusure di aziende e riduzioni di personale, anche di quelli che si configurano come un vero e proprio sfruttamento della persona (precariato strumentale all’aumento dei profitti di impresa, retribuzione al di sotto dei minimi contrattuali e tanto, tantissimo lavoro in nero)
L’IMPEGNO DELLA COMUNITA’ ECCLESIALE
Il Comitato Diocesano in preparazione alla 46^ settimana dei Cattolici Italiani, presieduto dal nostro Arcivescovo S.E. Cardinale Paolo Romeo, ha proposto alcune importanti linee di lavoro che è possibile e urgente iniziare ad esplorare per affermare un modello di sviluppo costruito sull’ascolto paziente nello stile di un discernimento comunitario capace di diventare prassi condivisa all’interno delle parrocchie e, attraverso di esse, nei territori: aiutando le persone a vivere la dimensione economica e i ruoli sociali come luoghi dell’annuncio e della profezia della Speranza cristiana e delle Beatitudini; facendo rete, tessendo relazioni di cooperazione e collaborazione, costruendo progetti e programmi che raccolgano e radunino le forze migliori della società, ma nella consapevolezza che il principio comunitario è il “di più” che i credenti annunciano con il loro essere insieme, segno della propria realtà di popolo convocato dal Padre nel cammino della storia:
LE LINEE GUIDA
Richiamare e diffondere la cultura di impresa e l’imprenditorialità come approccio alla valorizzazione dei propri talenti e delle risorse dell’ambiente e del territorio in una prospettiva di responsabilità sociale che può diventare occasione di crescita equilibrata per molti.
Sostenere, attraverso opportune politiche di sostegno finanziario, anche attraverso forme di microcredito, la creazione di nuove imprese giovanili, femminili, cooperative, sociali, spin off accademici, imprese artigiane… che a vario livello e con diversa matrice, insieme, raggiungano l’obiettivo di incrementare la partecipazione al lavoro della popolazione, di allargare la base produttiva e di incrementare i livelli di innovazione diffusa e di produttività globale dei fattori.
Chiedere alle istituzioni regionali di ripensare la programmazione di risorse straordinarie, quali quelle europea, nella prospettiva della concentrazione su pochi interventi infrastrutturali (materiali e immateriali) che riducano il divario con il Nord-Europa.
Promuovere occasioni di lavoro e di accompagnamento alla creazione di impresa, nello spirito profetico del Progetto Policoro, anche mettendo a disposizione risorse e beni che sono patrimonio della comunità ecclesiale.
Attivare dei laboratori di economia solidale e civile nelle comunità ecclesiali per sostenere un modello di sviluppo basato sul consumo critico e su stili di vita sostenibili da un lato e sulla promozione del lavoro e della cultura d’impresa dall’altro, integrando la logica di mercato con quella del dono, secondo il principio delle reciprocità e della sussidiarietà.
In questo contesto nella nostra diocesi si è ritenuto necessario potenziare la struttura del progetto Policoro inserendovi l’ equipe-progetto Policoro, che, in funzione delle risorse utili a creare lavoro nella Comunità diocesana, degli stimoli provenienti dal territorio (Parrocchie), delle potenzialità di mercato , possa favorire e promuovere la formazione dell’impresa e funzionare come suo incubatore. L'equipe del progetto è formata dai Direttori degli uffici di pastorale conduttori del progetto, dagli animatori di Comunità che si sono avvicendati nel corso degli anni nella nostra diocesi, dai referenti degli sportelli lavoro e dai responsabili delle aree servizi del S.I.St.I.)
LA STRUTTURA DEL PROGETTO POLICORO NELLA DIOCESI DI PALERMO
Uffici di Pastorale conduttori del Progetto e Tutor
- Pastorale Sociale e del Lavoro, Direttore Dott.ssa Luisa Capitummino
- Pastorale Giovanile, Direttore Don Giuseppe Calderone
- Caritas Diocesana, Vicedirettore Don Sergio Ciresi
- Tutor: Dott.ssa Luisa Capitummino, Don Giuseppe Calderone e Don Sergio Ciresi
Ufficio degli Animatori di Comunità
- Dott. Leandro Tripodi
- Avv. Alessandra Sarmentino
- Dott. Alberto Mannone
Team Turismo e Cultura
- Tommaso Calamia, coordinatore
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- Officina Territoriale Capo, Albergheria, Danisinni ed Itinerario Arabo Normanno
Arch. Giuseppe Scuderi e Tommaso Calamia, coordinatori
Cooperativa Terradamare, struttura operativa
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- Officina Territoriale Monte Pellegrino, Favorita, Zona Costiera Nord Occidentale
D.ssa Maria Giordano, coordinatrice
Cooperativa Kòrai, struttura operativa